Storia del Personal Computer

Il 1971 è un anno fondamentale per la storia del personal computer: tre ingegneri elettronici della Intel, tra cui l'italiano Federico Faggin, inventano il microprocessore, un pezzetino di silicio capace di contenere centinaia (migliaia, milioni) di transistor. L' anno dopo nasce il processore INTEL 8008, con una memoria di 1 Kb. Esso sarà utilizzato per la costruzione di uno dei primi computer accessibili al pubblico: lo SCELBI-8H venduto a partire dal 1974. Nel 1973 viene presentato in Francia uno dei primi personal computer del mondo, il Micral, basato anch'esso sul processore 8008. L'era del personal computer nasce però nel 1975, quando sul numero di gennaio della rivista Popular Electronics, spedito al suo mezzo milione di hobbisti-abbonati, viene presentato Altair 8800, una macchina ormai entrata di diritto a far parte della storia dell'informatica. In realtà si trattava di una campagna pubblicitaria, non è infatti raro pubblicizzare prodotti informatici ancora prima che ne sia ultimata la realizzazione. La fotografia riprodotta su Popular Electronics è quella di un apparecchio realizzato ad hoc, aL'Altair 8800 sul Popular Electronicsssolutamente non funzionante. L'Altair raccoglie intorno a se le attenzioni della seconda generazione degli hacker: gli "hacker dell'hardware", che penetrarono all'interno dei segreti di Altair per carpire il funzionamento di ogni singolo circuito. Alcuni hacker tra i più tenaci, per venire in possesso del loro Altair, si accamparono davanti alla sede della Model Instrumentation Telemetry Systems (MITS), la società che produceva Altair sotto la guida di Ed Roberts. Altair 8800 basato sul processore INTEL 8080, con 256 bytes di memoria, aveva un costo di 397 dollari e veniva venduto in kit di montaggio. Le istruzioni non potevano essere memorizzate all'interno del computer, Apple Ima dovevano essere inserite a mano attraverso gli interruttori del pannello frontale ogni volta che il calcolatore veniva acceso. Da qui le tipiche piaghe e vesciche sulle dita che caratterizzano gli appassionati di informatica dell'epoca. Rivale dell'Altair fu il computer IMSAI 8080, protagonista del film "Wargames" (il computer usato da Matthew Broderick per collegarsi al Norad). La commercializzazione dello sfortunato modello IMSAI VDP-80 farà fallire la società produttrice. Nelle riunioni dell'Homebrew Computer Club, il club degli hacker dell'hardware, di cui fanno parte, tra gli altri, Bill Gates, Stephen Wozniack, Gary Kildall e molti altri pionieri dei personal computer, l'Altair 8800 era ovviamente al centro dell'attenzione. Dopo aver letto dell'Altair su "Popular Electronics", Bill Gates e Paul Allen, che avevano studiato insieme ad Harvard, telefonarono immediatamente a Ed Roberts per proporgli di acquistare il loro interprete BASIC per l'Altair, scritto assieme a Marty Davidoff. È la prima vendita di software della Micro-Soft. A quei tempi l'azienda aveva ancora il trattino nel nome, che sarebbe caduto nel 1976. L'accordo per la vendita del Basic venne concluso con successo il 2 gennaio 1975. Negli anni il nome di Bill Gates verrà associato sempre più frequentemente alla creazione del Basic, che ha invece origini più remote, da ricondursi a John Kemeny e Thomas Kurtz. Gli hobbisti dell'Homebrew Computer Club riuscirono a impossessarsi di una cartuccia contenente il codice completo del Basic lasciata incustodita e a causa del prezzo ritenuto eccessivo, gli "homebrewers" iniziarono a fare delle copie su nastro del Basic per l'Altair da distribuire gratuitamente. Gates scatenò una polemica che portò poi alla fine dell' Homebrew Computer Club. Il 22 maggio 1977 Ed Roberts decise di abbandonare il mercato dell'informatica vendendo tutto all'azienda Pertec, anche in virtù delle crescenti pretese da parte dell'azienda di Gates. In seguito all'acquisto della MITS da parte della Pertec si scatenò una battaglia giudiziaria in merito di diritti di proprietà intellettuale del Basic dell'Altair. La questione è portata davanti a un tribunale che dà ragione a Microsoft. Il '76 è l'anno del Sol, il primo personal computer completo. La macchinaApple II però non ebbe fortuna. A passare alla storia, facendo uscire il computer dalla cerchia degli hobbisti e portandolo nelle case, sarebbe stato l'Apple I, progettato, in un garage, da Steve Jobs e Steve Wozniak, anch'essi due membri dell'Homebrew Computer Club. In seguito i due fondarono una delle più famose case informatiche americane, l'Apple Computer Inc. Nel ’77 La Apple lancia sul mercato il suo secondo prodotto, l'Apple II che sarà il computer più commercializzato: per ben 16 anni, un record rimasto ancora imbattuto. Nello stesso anno si affianca l'Apple II il primo computer della Commodore, il PET 2001 e il Tandy Radio Shack TRS-80 , anch'essi di grande successo. Nel 1979 Steve Jobs assieme al suo amico Stephen Wozniack si recò al Palo Alto Research Center(PARC). Durante questo "giro turistico" presso il centro di ricerca Xerox, Jobs osservò il funzionamento di uno dei 1500 Alto prodotti al Parc, un modello sperimentale di personal computer mai commercializzato, e cinque anni più tardi, dopo un lungo periodo di gestazione, i personal computer Macintosh della Apple Company aprirono la strada all'informatica di massa, grazie al mouse, alle icone e alle finestre nate anni prima grazie alla fantasia e alle visioni tecnologiche di Douglas Engelbart, un giovane marinaio, catturato dalla passione per la scienza in una lontana isola delle filippine, all'interno di una biblioteca fatta di canne di bambù. Nel 1980 l'inglese Sir Clive Sinclair progetta e commercializza lo ZX80, il personal computer più economico sul mercato, che segnò grazie ad un costo ragionevole l'inizio dell'era degli "home computer". Centinaia di copie dello ZX80 iniziano ad invadere l'Europa. L'era degli "home" continua nel 1982 con la ComZX80modore Computers, che produce due esemplari destinati a passare alla storia: VIC 20 e CBM 64. Nel giro di pochi mesi il VIC 20 raggiunge il milione di copie vendute. Nel frattempo Sinclair si affretta ad affiancare al modello ZX81, nato nel marzo '81, lo ZX Spectrum. Il 12 agosto 1981 veniva presentato ufficialmente alla stampa specializzata il personal compAlto, un modello sperimentale di PC mai commercializzatouter di IBM: una macchina dalle dimensioni ridotte e con prestazioni piuttosto modeste, indicata più genericamente come microcomputer. Progettato un anno prima dal gruppo di ingegneri con a capo William Lowe (nome in codice Project Chess), era il fanalino di coda in un catalogo di ben più sofisticati prodotti che negli anni ottanta generavano un fatturato tra i quaranta e i cinquanta miliardi di dollari. Il personal era il 5150, basato sul processore 8088 a 4,77 MHz. Era dotato di memoria RAM da 64 Kb, un lettore di floppy da 5,25 pollici, tastiera, monitor monocromatico a 12 pollici. Utilizzava il sistema operativo PC-DOS 1.0 (acquisito su licenza da Microsoft). Il mercato era diffidente soprattutto per la mancata standardizzazione delle macchine: ogni modello era diverso da tutti gli alt Il primo personal computer IBMri e veniva costruito spesso da un'impresa che non aveva storia e che rischiava di sparire dal mercato da un momento all'altro. Il mondo aziendale non poteva permettersi di affidare la gestione della propria contabilità a quelle macchinette stravaganti l'una diversa dall'altra. La storia cambiò totalmente con la discesa in campo di IBM. In tutto il mondo questo marchio era sinonimo di serietà, qualità e affidabilità. Il piano di marketing prevedeva una vendita di 200 mila esemplari di PC IBM in cinque anni, se ne vendettero 250 mila nei primi dieci mesi (di cui 50 mila in otto mesi). Il passo principale della diffusione del nuovo computer fu un'importante scelta strategica di IBM, che decise di comprare i componenti del PC sul libero mercato e di rendere pubblici il suo schema logico e quello circuitale, senza coprirli con brevetti e vincoli legali. In questo modo qualunque altro produttore di hardware poteva inserirsi sull'onda del successo del PC IBM e, nello stesso tempo, alimentare la diffusione del nuovo strumento. Nacquero apparecchiature periferiche di vario tipo, ma anche macchine di base, veri e propri cloni dell'originale PC, che venivano venduti a macchia d'olio in tutto il mondo. La licenza stipulata tra Microsoft e IBM prevedeva che su ogni PC sarebbe stata installata una copia del DOS, del nome di PC-DOS. La Microsoft si era riservata di concedere la licenza d'uso dello stesso prodotto ad altri costruttori di macchine personal, con un nome diverso: MS-DOS. Di fatto però, a parte la differenza del nome, i due programmi erano e sono rimasti nei quindici anni successivi, sostanzialmente identici. Nei Macintosh tutto era diverso: i comandi venivano impartiti tramite il mouse e non tramite la tastiera, scegliendo tra menu di tutti i tipi che spuntavano fuori ovunque si cliccasse sullo schermo. Era un mondo troppo divertente per essere introdotto nella seria realtà aziendale, che preferì di gran lunga gli austeri PC IBM ai gioiosi Mac. Inizia cosi, l'era dell'informatica di massa e la fortuna della Microsoft, addirittura accusata nel '99 di monopolio informatico.























































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