Durante la settimana di soggiorno a Port El Kantoui ci concediamo un’ulteriore giornata di cultura e storia visitando la capitale tunisina Tunisi, i resti di Cartagine e la solare e caratteristica località di Sidi Bou Said. Dalle località turistiche della costa organizzato comode escursioni di una giornata in pulman e con guida parlante in italiano.
Tunisi è una città di 728.000 abitanti, capitale e massimo porto della Tunisia. Si trova sulle rive di una laguna presso l'antica Cartagine. Il centro della città non è particolarmente vasto, diviso in zona moderna, particolarmente influenzato dalla cultura francese con architettura liberty e la Medina vecchia, che raccoglie le testimonianze architettoniche dei suoi lustri. La parte più nuova e ricca si contrappone alla sua periferia, chiamata Gourbivilles, che raccoglie le frange di popolazione meno agiate in una sorta di baraccopoli senza alcun comfort. Dapprima fortezza cartaginese, poi romana e araba si arricchì di moschee e mura. In seguito alla devastazione della città da parte dei Ben Hilal, Tunisi divenne una città fiorente. Nel XII sec. gli Almohadi la scelsero come capitale, facendola diventare una delle città più belle del Maghreb e la sua Università primeggiò in tutto l'Islam. Poi grazie agli andalusi venne abbellita di giardini e vi costruirono numerose ville ispano-moresche e ricchi palazzi. Alla fine del XIX sec. accanto a moschee e suk sorse la città francese con il tipico aspetto di una cittadina di provincia. La parte moderna del centro è attraversata da lunghi viali e offre negozi moderni, grandi alberghi e lussuosi edifici. La medina chiusa dalle antiche mura delle fortificazioni, permette al turista di incamminarsi nelle strette viuzze alla scoperta di piccole botteghe. Ogni visita di Tunisi deve cominciare dall'Avenue Habib Bourguba una lunga e larga strada che attraversa da ovest a est la città moderna terminando alle soglie della Medina. Lunga ben 1250 m. è l'ideale per chi vuole fare una passeggiata a piedi scoprendo una città animata e cosmopolita.
La Medina, invece, offre al visitatore la possibilità di tuffarsi nell'animazione delle vie, di osservare i venditori e confondersi con la folla, e di sentire tutti i profumi e gli odori che caratterizzano questo luogo. Si tratta infatti di un'atmosfera da vivere più che di luoghi da vedere. All'interno della Medina non si può non visitare la Grande Moschea Ez Zitouna, il più importante luogo di culto di Tunisi attorno al quale sorgono le dimore più lussuose che secondo la tradizione voltano le spalle alla strada aprendosi su cortili interni. In alcune zone della Medina è possibile ammirare i più bei palazzi di epoca araba come il Dar Hussein del XVIII sec. che ospita l'Istituto Nazionale per l'Archeologia e l'Arte. Nei dintorni di Tunisi ci siamo poi recati a visitate il famoso Museo Nazionale del Bardo, che contiene la più grande collezione di mosaici romani dell'Africa del Nord e illustra la storia della Tunisia in tutto il suo splendore. Situato nella fastosa residenza del bey, circondata da un grande giardino ricco di essenze locali, si sviluppa su tre piani in un complesso di grande fascino, caratterizzato da una eccellente luminosità naturale che esalta i reperti esposti. Impossibile descrivere in maniera adeguata le sue incredibili ricchezze: tra i “pezzi” più importanti ricordiamo le statue romane ritrovate a Bulla Regia, i bellissimi mosaici romani provenienti dai siti di Dougga, Sousse (l’antica Hadrumetum), Althiburos e El Jem, le statue e i busti di imperatori romani risalenti al periodo tra il I e il III secolo, l’altare della gens Augusta ornato di bassorilievi, i reperti sottomarini scoperti al largo di Mahdia, le testimnonianze dell'arte islamica come piastrelle di maiolica smaltata, oggetti in bronzo, mobili, gioielli, merletti, oggetti in rame, strumenti musicali provenienti dall’Italia, dal Marocco e dall’Asia minore. Terminata la visita del museo ripartiamo alla volta di Cartagine. Quando Marco Porzio Catone pronunciò la celebre frase: Carthago delenda est (Cartagine deve essere distrutta), la condanna a morte della grande città era stata ormai emessa. Nel 146 d.C. alla fine dell'ultima guerra Punica, la terza, la storia antica di Cartagine ebbe fine con la distruzione totale di quella città che per secoli era sta l'incubo dell'Impero Romano. Oggi a distanza di oltre 21 secoli Cartagine (Karthago) è una moderna città alle porte di Tunisi, delle vecchia Cartagine non è rimasto molto ma ancora affiorano belle testimonianze romaniche. Sulla costa ci rechiamo infatti a visitare le Terme di Antonino, posizionate a fianco del palazzo presidenziale, che si trova a metà strada tra Cartagine e Sidi Bou Said.
Le terme di Antonino furono devastate dalle incursioni barbariche, ma nonostante la rovina s'apprezza la grandiosità degli edifici di quelle che erano le terme più grandi di tutta l'Africa settentrionale. Questo complesso archeologico colpisce per le dimensioni e l’ubicazione davvero spettacolare, con il mare sullo sfondo è uno spettacolo unico. Le Terme di Antonino hanno particolarmente risentito dei segni del tempo, infatti è stato realizzato un modello dove i turisti possono apprezzare la bellezza dell'edifico all'epoca romana. I bagni, costruiti sotto l'Imperatore Antonino (142-162), avevano un ampio frigidarium (ampia sala dei bagni freddi) oltre 15 m di altezza e di altri grandi bagni. Con le loro enormi dimensioni, questi bagni sono stati probabilmente tra i più importanti dell'Impero Romano. Ultima tappa della giornata è Sidi Bou Said, un piccolo villaggio di case imbiancate a calce, che si affaccia sul Mediterraneo.
E’ un paradiso in cui spiccano il blu delle inferiate e i vivaci colori di gerani e bouganville. Una semplice passeggiata attraverso le sue strette strade acciottolate, tra caffè, bancarelle di dolciumi e souvenir riconcilia con i colori del Mediterraneo. Se non fosse per la presenza della moschea, si potrebbe pensare di essere su un’isola dell’Egeo. Un tempo pacifico villaggio di pescatori, Sidi Bou Said oggi è diventato il luogo di incontro per gli artisti, i giovani della classe media e i turisti in cerca di vacanze esotiche. Sidi Bou Said era un sufita (appartenente alla corrente più esoterica e mistica della religione islamica), che tornando da un pellegrinaggio alla Mecca si stabilì qui per pregare, sul golfo di Tunisi, e qui morì nel lontano 1231. La sua tomba divenne luogo di pellegrinaggio sufita e contribuì non poco allo sviluppo della città, ed anche oggi è meta di numerose visite di fedeli. E’ splendido passeggiare alla ricerca dei piccoli dettagli e degli scorci più eleganti. Le stradine bianche si rincorrono lungo il pendio della collina e sono costellate dalle porte dipinte di blu, ognuna diversa dall'altra per forme, dimensioni e gusto estetico. In uno dei negozietti del paese acquistiamo la tipica gabbia d'uccelli colorata. Ce ne sono di varie fogge e dimensioni. Ne sono piene le stradine e i balconi, tanto che le uccelliere di Sidi Bou Said sono entrate di diritto nei dettagli cittadini più fotografati, quasi quanto le affascinanti porte blu.