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Dal Bryce Canyon, attraversando il Capitol Reef National Park, ci siamo diretti a Moab, con una sosta per dormire a Torrey.
Verso Torrey la strada gradualmente comincia a perdere i connotati classici del south west, cioè canyon e rocce rosse ai lati, per sfumare in pieno panorama montano. Immense pinete iniziano a puntellare il paesaggio, mentre rapidi tornanti ci fanno salire di quota. Un paio di bellissimi viewpoint ci lasciano ammirare in lontananza Capitol Reef in tutta la sua imponenza; poi lo stranissimo waterpocket fold che assomiglia maggiormente al dorso di un dinosauro invece che ad un lungo crinale. Il tragitto è veramente molto bello e selvaggio. Il mal d’America conclamato di cui sono affetto è rivolto proprio a questi spazi immensi, con le nuvole che affiancate l’una all’altra sembrano cadere all’orizzonte; dove l’odore stesso della terra dello Utah diventa un’essenza unica; il senso di libertà che si respira in America è una medicina contro ogni tipo di stress.
Il piccolo paese di Torrey è adagiato all’incrocio tra la fine della Hwy Utah 12 e la 24, altra strada che è unica come atmosfera; qualche ristorante, un po’ di motel e un paio di distributori di benzina. Il nostro motel si trova nella parte est della cittadina, isolato dal centro urbano e con una vista su Capitol Reef unica; tutto il crinale rosso acceso si staglia proprio davanti al nostro alloggio, senza che ci siano edifici nel mezzo. Il Capitol Reef National Park impressiona per imponenza e bellezza; assomiglia al muro di cinta di un enorme castello, intervallato da qualche torre o bastione. E’ comunque un parco strano che non offre molte escursioni, e quelle poche sono impegnative; ma soprattutto è un parco dove al suo interno passa la Hwy Utah 24 che resta il passaggio obbligato per poi raggiungere Moab e i suoi parchi. Consigliata una sosta a Fruita. Moab, nello stato dello Utah, si trova a -8 ore rispetto al fuso orario dell'Italia. E' una cittadina fatta su misura per i turisti, con ristoranti e negozi che chiudono a sera inoltrata. Ma soprattutto è la base di partenza ideale per numerose escursione nei parchi e località circostanti. Moab offre numerose soluzioni per alloggiare; questo non deve però far dimenticare come Moab rappresenti un centro importantissimo per il turismo dello Utah. Quindi prenotare con un certo anticipo può essere un ottima soluzione per alloggiare meglio e a prezzi più bassi. Lo Sleep Inn dove ho alloggiato questa estate si è rivelata un'ottima soluzione. Camere ampie, confortevoli e pulite; ottima colazione e buona posizione rispetto al centro di Moab. Consigliato. Questa cittadina ho letto che ha avuto una crescita altalenante, legata alle fortune delle miniere attigue. Ora è invece costruita interamente per accogliere il flusso di turisti che quotidianamente la affollano. Gli stessi locali hanno orari che arrivano tranquillamente a serata inoltrata (cosa pressoché unica nello Utah) e i ristoranti incorporano nel loro prezzo la "gratuity", quindi attenzione a non pagare due volte la "mancia", che poi mancia in realtà non è. Questa cittadina praticamente è il punto d'appoggio per svariate escursioni: da Dead Horse Point State Park ad Arches National Park, da Canyonlands National Park fino alla Monument Valley, per non dimenticare la Castle Valley e il fiume Colorado. Proprio il fiume Colorado crea in questa parte dello Utah dei paesaggi che sembrano quasi finti (Dead Horse Point) da quanto sono belli. Per il resto Moab offre tutti i tipi di escursioni possibili: dal volo con ultraleggeri sui parchi fino alle discese in gommone nelle rapide del Colorado, dalle escurs ioni in fuoristrada alle gite a cavallo. Da Moab siamo andati a visitare Arches National Park.
Arches è un parco diverso da tutti quelli che ho visitato negli States. Sarà perché il suo Delicate Arch è oramai il simbolo naturalistico degli USA, oppure sarà per il suo fascino e per il suo alone di mistero che lo avvolge. Ogni parco infatti ha la sua particolarità, ma questo è caratterizzato da tantissimi archi scolpiti dal tempo che ritagliano ognuno una fetta di cielo al loro interno, un po' come fossero delle cornici naturali. Arches National Park si trova a poche miglia (a north) dalla cittadina di Moab, nel south east dello Utah. Per visitarlo basta prendere la 191, e i pochi minuti si giunge nel parco.
Arches, dopo una serie di tornanti severissimi, vi accoglie in tutte le sue forme e colori. Il colore rosso delle sue rocce cambia dal tenue del mezzogiorno fino ad incendiarsi al tramonto. Se lo visitate in orari diversi vi sembrerà di vedere sempre luoghi nuovi. Il primo spettacolo che vi si pone alla vostra sinistra è il "The Great Wall", una catena di roccia che assomiglia di più ad un semiciclo con tante sedie per ciclopi. Non è molto pubblicizzato, ma è il bello dei parchi Usa, ognuno può viverlo ed assaporarlo a modo suo. Seguendo la strada sarà praticamente impossibile non vedere la "balanced rock", già vista in migliaia di foto in rete. La differenza è che dal vivo fa davvero impressione.
Ti aspetti una roccia in equilibrio su di un'altra, ma non ti aspetti che queste siano immense. Ti fermi e ti chiedi se tutto è uno scherzo oppure è vero! Questa roccia praticamente è possibile vederla da ogni punto del parco (con esclusione della zona di Devil's Garden). Poco distanti ci sono le due grandi finestre (North and South Window), cioè due archi che volgono lo sguardo in due direzioni differenti. Da lontano lo spettacolo è stupefacente, ma più ti avvicini e più ti accorgi della loro maestosità che ti fa sentire davvero piccolo al loro cospetto. Intraprendendo il Devil's Garden Trailhead arriverete al cospetto del Landscape Arch. Adesso è tutto recintato perché c'è il rischio di crollo. Allora tu lo guardi in tutta la sua perfezione, perché gli altri archi sono tondi mentre questo assomiglia alla campata di un ponte. E lo guardi tutto recintato, lo guardi come fosse un nonno stanco, che di storie ne avrebbe tante da raccontare, lo ascolti grazie al vento che gli passa sotto. Ma il simbolo più romantico del parco resta il Delicate Arch. Può essere ammirato da un luogo di rara bellezza che ho trovato forse per sbaglio o forse per testardaggine. Si arriva dal parcheggio di Delicate Arch Viewpoint, praticamente un punto di vista dal basso. Ma facendo dieci minuti di passeggiata si ha la possibilità di vederlo un po' da più in alto. Da questo punto è possibile fare "un leggero fuori pista". Praticamente se si segue il crinale del Dome Plateau si sale quasi più in alto del Delicate Arch e lo si guarda dalla stessa altezza. Spettacolare.
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