Un oggetto lasciato cadere rappresenta uno degli esempi più
comuni di moto uniformante accelerato. Può
non appare ovvio che un oggetto in caduta sia soggetto ad un' accelerazione.
L' intuizione fu di Galileo
che postulò che in assenza di aria o di altre fonti d'attrito (caso ideale)
tutti gli oggetti cadessero con la stessa accelerazione costante. Questa accelerazione
è chiamata accelerazione di gravità della terra, e
indicata con il simbolo g.
g = 9.8 m/s2
Si noti che non è vero che gli oggetti più pesanti cadono più velocemente nel vuoto. Avendo la stessa accelerazione (di gravità) arriveranno a terra nello stesso istante, sempre senza considerare attriti. La percezione visiva dell' accelerazione può essere data dalla fotografia stroboscopia di una mela che cade (gli intervalli di tempo tra uno scatto e l'altro sono uguali).
Si noti che la mela cade per un tratto sempre maggiore durante ciascun successivo intervallo di tempo, il che significa che sta accelerando. Più precisamente, la distanza percorsa è proporzionale al quadrato del tempo impiegato per percorrerla ( se il tempo raddoppia, la distanza percorsa quadruplica).
La velocità varia invece in modo diretto rispetto al tempo. Tutto questo lo si può facilmente notare anche da due delle equazioni "fondamentali" della cinematica nel caso di moti con accelerazione costante:
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