Elaborazione dell'informazione

L'uomo crea informazione già attraverso un gesto d'indicazione, pronunciando parole o scrivendole (informazioni indicali). Attraverso l'uso di parole (entità d'informazione linguistiche) si ottiene un'importante vantaggio rispetto all'indicazione gestuale: ci si può riferire alle cose senza che esse siano fisicamente presenti. Non c'è bisogno di portarsi appresso gli oggetti per parlare come facevano all'accademia di Lagado nei "Viaggi di Gulliver": la "lingua delle cose". Le entità d'informazione vengono elaborate quotidianamente per risolvere problemi elementari. Un esempio può essere quello di un pianoforte che deve passare attraverso una porta. Si misurano le dimensioni della porta e del pianoforte (cioè si attribuiscono a delle cose delle particolari entità d'informazione come delle misure di grandezza) e poi si confrontano i valori numerici ottenuti. L'elaborazione dell'informazione può essere condotta a tavolino sulla base di regole generali. Ogni uomo elabora informazioni in grande quantità spesso senza sforzo apparente. In almeno due situazioni tale attività può diventare problematica:
quando il problema è troppo complesso e quando è richiesta una particolare rapidità. Nell'arco della storia quindi l'uomo ha creato molteplici strumenti che lo supportassero nell'elaborazione dell'informazione.























































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