L' utilizzo della classe IP corrispondente alle dimensioni della rete che si vuole realizzare a volte non è sufficiente. Può essere necessario, dover suddividere la rete in ulteriori sottoreti. Per fare questo è possibile utilizzare la tecnica del subnetting. Il subnetting consiste nell'utilizzare alcuni bit "presi in prestito" (borrowed) dalla parte host dell'indirizzo IP. E' possibile procedere alla suddivisione della rete in sottoreti più piccole tramite il seguente schema:
Determinare il numero di sottoreti necessarie. E' necessario tenere presente che il numero di subnet che si possono creare è dato da 2x-2 dove x è rappresentato dai bit presi in prestito dalla parte host dell'indirizzo ai quali naturalmente bisogna togliere l'indirizzo di broadcast (tutti 1) e quello di rete (tutti 0) non assegnabili. Per esempio, prendendo in prestito 4 bit, sarà possibile creare 14 sottoreti.
Determinare il numero di host per ogni sottorete. Questo valore è dato da 2y-2 dove y è il numero di bit rimasti per la rappresentazione degli host. Per esempio se i bit rimanenti sono 6 si potranno avere sottoreti formate da 62 host l'una. Infatti con due bit presi in prestito dalla parte host avremo due sottoreti possibili; una iniziate con i bit 01***** (valori in decimale da 64 a 127) e l’ altra con 10******(valori in decimale da 128 a 191).
La tabella che segue vi aiuterà a scegliere le maschere di sottorete, o meglio la loro porzione che corrisponde al byte dell’indirizzo che contiene il subnet_id. I byte precedenti della maschera valgono sempre 255 e quelli successivi 0.
Vediamo per esempio una rete di partenza 192.168.5.0 suddivisa in due sottoreti tramite la subnet mask 255.255.255.192. In questo caso vengono presi i primi due bit più significativi in prestito. Le due sottoreti saranno le seguenti:
Subnet 1: 192.168.5.64 in binario 11000000.10101000.00000101.01000000
Primo indirizzo valido: 192.168.5.65 in binario 11000000.10101000.00000101.01000001
Ultimo indirizzo valido: 192.168.5.126 in binario 11000000.10101000.00000101.01111110
Subnet 2: 192.168.5.128 in binario 11000000.10101000.00000101.10000000
Primo indirizzo valido: 192.168.5.129 in binario 11000000.10101000.00000101.10000001
Ultimo indirizzo valido: 192.168.5.190 in binario 11000000.10101000.00000101.10111110
Questo procedimento è lo stesso da applicare anche per il subnetting delle classi A e B, con la differenza di poter creare un maggior numero di subnet. L' enorme crescita di Internet (con l'esaurirsi degli indirizzi di classe B) e la rapida crescita delle reti aziendali hanno però reso poco flessibile e inadeguata la tecnica di subnetting descritta sopra. Per esempio se un'azienda volesse suddividere la propria rete di 2000 host, in 8 subnet ciascuna con 250 host, sarebbe nell'impossibilità di farlo con un indirizzo di classe C. L'unica alternativa sarebbe chiedere 8 indirizzi di classe C. Questo però condurrebbe ad un sovraccaricamento dei routers i quali devono inserire nelle loro tabelle di istradamento invece di un solo indirizzo (per es di classe B), 8 indirizzi di classe C. Per risolvere problemi di questo tipo è nata la tecnica di supernetting. Un altro limite del subnetting tradizionale è il dover utilizzare una maschera di sottorete di lunghezza fissa per ogni indirizzo di rete. Una volta che la subnet mask viene scelta si è vincolati ad avere un numero fisso di sottoreti aventi tutte le stesse dimensioni (in termini di host indirizzabili). Nel 1987 l’RFC 1009 ha specificato come una rete divisa in sottoreti possa utilizzare più di una subnet mask. Quando ad una rete viene assegnata più di una netmask, questa viene considerata una rete con maschere di lunghezza variabile (Variable Length Subnet Mask, VLSM). Per saperne di più consulta i seguenti approfondimenti:
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