Programmazione degli Elaboratori

Perché la programmazione?

Perché gli elaboratori elettronici possano o debbano essere programmati? Ricordiamoci prima di tutto che gli elaboratori elettronici non sono altro che delle macchine. Una macchina è un dispositivo il cui scopo è quello di sostituire il lavoro umano nello svolgimento di compiti ripetitivi o faticosi. Storicamente, il primo ausilio al proprio lavoro fu cercato dall' uomo negli attrezzi, che sono oggetti la cui forma e le cui proprietà sono tali da estendere le possibilità manuali dell' uomo. Si passa poi dalla mazza, al maglio azionato da un mulino, alla pressa industriale e altri macchinari utili per aiutare l' uomo nello svolgere le proprie attività. La maggior parte degli attrezzi e delle macchine era però concepita per svolgere un solo compito, o una gamma di compiti molto limitata: un martello serve essenzialmente per piantare chiodi, come un cacciavite serve per avvitare o svitare viti, anche se occasionalmente un attrezzo può essere piegato ad altri usi "impropri". Alcuni degli attrezzi più complessi e molte delle macchine possono essere adattati a compiti leggermente diversi mediante regolazione di alcune loro parti. Questa attività di regolazione viene chiamata giustamente programmazione, poiché ha come effetto la definizione di un programma di lavoro che la macchina seguirà. La possibilità di programmare una macchina ne aumenta dunque la versatilità, la rende cioè utilizzabile per una gamma di compiti più ampia che quella di una macchina fatta apposta per un compito specifico e non regolabile in alcuna maniera.























































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