Il New England (o Nuova Inghilterra) è una regione geografica (una zona) degli Stati Uniti situata nella parte nordorientale del paese. Si affaccia sull'oceano Atlantico ed è formata da sei stati: Maine, New Hampshire, Massachusetts, Vermont, Connecticut e Rhode Island.
Il New England fu la prima regione degli Stati Uniti a definire una propria identità. Originariamente abitata da popolazioni native, all'inizio del XVII secolo iniziò a ricevere i Padri Pellegrini, soprattutto appartenenti a minoranze religiose inglesi, che fuggivano dalle persecuzioni religiose in Europa. Nel XVIII secolo, quelle del New England furono le prime colonie britanniche nel Nord America a elaborare progetti per l'indipendenza dalla Corona, anche se la regione si opporrà alla guerra del 1812 contro la Gran Bretagna. Nel corso del XIX secolo, il New England giocherà un ruolo basilare nell'abolizione della schiavitù negli Stati Uniti, sarà la culla della letteratura e della filosofia americana e il primo luogo nel Nord America in cui si manifesteranno gli effetti della Rivoluzione industriale. In poche parole, la maggior parte della storia americana e indelebilmente legata a questa zona degli USA. La nostra avventura a spasso per questa storica regione parte da Boston, la città più popolosa del New England che è pure il suo maggior centro culturale ed economico.
La prima tappa è Newport nel Rhode Island. Quel poco che conoscevo di questa città era solo il fatto di essere uno dei porti turistici più famosi e ricchi degli Usa oltre ad ospitare le residenze delle persone più facoltose del nuovo continente. Già al momento di prenotare l’hotel è stato un miracolo trovarne uno che applicasse tariffe “umane”. Ma in fondo, l’impossibilità di trovare alloggi a buon prezzo è il filo conduttore di tutto il New England. E’ come una barriera al turismo di massa. Volete spendere poco? Bene, allora il New England non è proprio la meta ideale. La gente del posto è diversa da quella dell’ovest; l’abbigliamento è più classico e ricercato, come anche la cura della persona ha un ruolo importante. Le masse di obesi tanto vituperate sui giornali qua sembrano solo un piccolo spauracchio. Forse il basso livello di stress e l’agiatezza dei residenti ha permesso tutto questo. Le stesse auto su cui viaggiano sono di chiara provenienza europea. L’invasione delle giapponesi non è prerogativa di queste terre. Già l’arrivo è stato spettacolare. Infatti arrivando da ovest sarete obbligati a passare sopra al Newport Bridge; non un ponte qualsiasi, ma una struttura avveniristica che punta verso il cielo e dove vi sembrerà letteralmente di volare sopra tutta la bellissima Narragansett Bay.
Questa città si estende su un basso promontorio proteso un po’ nella baia e un po’ nell’oceano, deve migliaia di alberi maestri si muovono all’unisono con le onde del mare. Ma ad aspettarvi non troverete i classici palazzi di città, ma solo villette e manieri con ampi parchi che danno direttamente sul mare. Ci troviamo praticamente non in una città, ma in un’enorme tenuta costituita da bellissime ville tutte costeggiate da prati perfettamente rasati che fanno da cornice alle scogliere che difendono la costa dall’oceano. Un gioiello che non mi aspettavo di visitare. Se non fosse che il vento dell’oceano è sempre abbastanza fresco, l’automobile sarebbe da lasciare nel parcheggio a favore di una bicicletta per visitarla tutta. Esistono infatti tutta una serie di itinerari sia pedonali che per bici che passano letteralmente dentro le tenute delle ville, al tempo stesso passando a pochi metri dalla scogliera. E’ possibile anche (a pagamento) effettuare visite guidate all’interno di ville storiche, come quella, chiamata “The Breakers” dove risedettero i potenti Vanderbilt, delle ferrovie americane.
Newport è famosa per le splendide “mansion”, le dimore estive dei miliardari di fine ‘800 e inizio ‘900. Tutta la camminata che costeggia le ville da una parte e l’oceano dall’altra è chiamata “Cliff Walk”; lunga circa 6 km è una vera manna per gli amanti delle passeggiate rilassanti e soprattutto per chi vuole con calma scattare delle foto uniche. Si possono ammirare delle ville spettacolari adagiate sulla scogliera. Un’altra zona che merita di essere visitata è quella circostante Fort Adams, dove sono attraccate innumerevoli barche di lusso. La sera la cittadina si anima, le vie del molo si popolano di turisti e i locali e i ristoranti fanno a gara per aggiudicarsi i clienti. Tutta l’area composta da Americas Cup Ave, Mill St, Spring St e Thames St. vi offrirà tantissime scelte per comprare qualche souvenir o per fermarvi a mangiare. Ma se volete cenare orientatevi in uno dei ristorantini che si affacciano sulla baia. Avrete infatti il sole che si tuffa in mare proprio davanti a voi, regalandovi dei colori unici. Come ho detto prima, dormire a Newport non è economico; devo dire invece il contrario per quel che riguarda il mangiare. Il pesce è a buon mercato e un locale vale l’altro in termini di spesa. Sicuramente non potete mancare di assaggiare l’aragosta, il piatto tipico di tutto il New England. Potete gustarla dentro ad un sandwich, nelle fettuccine all’Alfredo oppure nella classica formula “boiled” cioè solo bollita e servita con un salse, arnesi e bavaglione anti “schizzi”. La serata passatela tranquillamente in uno dei tanti locali all’aperto di Bowen’s Wharf o di Bannister’s Wharf, a pochi passi dal visitor center. Qui potrete davvero lasciarvi coccolare da ristoranti e pub fatti su terrazze, da negozietti che vendono dall’abbigliamento griffato fino ai negozi degli artigiani del posto.
Un’altra zona suggestiva è quella che si percorre con la Ocean Drive; tutto un susseguirsi di ville, giardini e scogliere. Assomiglia alla 17 miles drive di Carmel in California, ma molto più libera. E’ facile sedersi su uno scoglio e guardare le onde infrangersi sulla costa mentre gabbiani volteggiano su di uno dei tanti pescatori. . Ogni viaggio dovrebbe lasciare quel qualche cosa che anche a distanza di tanto tempo vi fa ancora emozionare. Newport ci ha offerto questo.
Lasciata la stupenda Newport, abbiamo fatto rotta verso Cape Cod. Ho messo una tappa in questa penisola, famosa per essere una meta turistica estiva degli americani, per la curiosità dei tanti paesini costieri di questa zona tante volte immortalato su pubblicazioni e cartoline. Volevo vedere se come era scritto su tante guide, Cape Cod rappresentasse quasi una pendice geografica al New England o fosse davvero un mondo tutto a parte. Io non sono arrivato fino all’estremità di Provincetown, residenza storica di artisti e di persone “alternative” sia come pensiero sia come gusti sessuali. Ho invece visitato la costa sud. Incantevole. Non sembra di essere neppure in America. E’ tutto un susseguirsi di piccole insenature dove sono ormeggiate miriadi di piccole imbarcazioni. Prati sconfinati fanno da cornice a paesini di casette tutte rigorosamente bianche o tinteggiate da tonalità delicate; chiesette tutte in legno chiaro sono una costante in ogni piccolo centro abitato. Qui girare in auto è un sogno. Vi fermerete ogni poco per scattare foto di porticcioli, oppure per immortalare le classiche case in legno che sono adagiate sulla spiaggia e viste innumerevoli volte nei film. Più il viaggio scorreva e più ci accorgevamo di come fosse davvero caratteristico il New England. La gente non va a fare la spesa nel grande centro commerciale, prassi tradizionale e nazionale, ma in una dei tanti piccoli store che si trovano ovunque. La calma e il silenzio sono le due cose che ricordo con maggiore enfasi di questo viaggio e a Cape Cod raggiungono il loro culmine. Soste obbligatorie sono Hyannis, West Dennis, West Chatam e Chatam sulla costa sud di Cape Cod.
Il nostro rammarico è quello di non aver dedicato abbastanza tempo a questa penisola, per godersela a pieno servirebbero almeno due tre giorni pieni. Una volta raggiunti questi paesini cercate di perdervi nelle piccole vie che portano tutte verso la spiaggia. Scoprirete tanti particolari che nessuna guida o documentario vi farà mai vedere. Girare in auto (meglio se scoperta) ai venti all’ora in questi vicoli residenziali, seguendo solo gli odori dell’aria, guardando come i cittadini del posto tinteggino la staccionata, di come rasino l’erba, di come vivano realmente vi trasformerà da semplici turisti in viaggiatori. Sono quelle cose che trasformano una vacanza in un’esperienza; riuscirete a da dare profondità a tanti km spesi al volante. Non conta quanti paesini visiterete, ma da come li farete vostri.
Purtroppo siamo solo di passaggio, il tempo stringe e la prossima tappa è ancora distante. Un po’ delusi e frustrati per non esserci goduti a pieno questo lembo di terra, ripartiamo alla volta di Salem. Quando si viaggia da autodidatti capita di pianificare male i tempi, ma i giorni sono pochi, le cose da vedere tante e si cerca di far incastrare il tutto.