Programmazione degli Elaboratori

Interpreti

Una tecnica di programmazione di portata molto vasta consiste nel definire un linguaggio ad hoc per un particolare problema, che semplifichi il compito di esprimere una determinata serie di algoritmi. Occorre quindi scrivere un programma interprete per tale linguaggio. Ebbene un interprete è un programma che esegue le istruzioni di un altro programma scritto in un dato linguaggio di programmazione. Storicamente, i primi interpreti furono sviluppati per rendere possibile la programmazione in linguaggi più semplici da usare del linguaggio macchina. L'utilizzo degli interpreti non è però diminuito col tempo, anzi ha continuato a crescere fino ad affermarsi come una delle tecniche più potenti della programmazione moderna. Un grosso vantaggio è che un linguaggio interpretato è relativamente indipendente dalla macchina e dal linguaggio in cui è scritto l'interprete, per cui al limite è sufficiente riscrivere solo l'interprete per "portare" un sistema software su un'altra piattaforma. La tecnica utilizzata, per scrivere un programma interpretato, consiste nel far corrispondere a ciascuno dei sottoprogrammi, che devono essere invocati dal programma principale, una particolare istruzione nel linguaggio costruito ad hoc. Naturalmente un tale approccio risulta vantaggioso in quanto porta a una maggiore semplicità nella codifica delle procedure.























































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