La sintesi delle reti sequenziali richiede di percorrere all'indietro i passi seguiti in fase di analisi; in generale prevede i seguenti passi:
Descrizione a parole del funzionamento della rete desiderata, e successiva traduzione in specifiche di progetto dettagliate.
Realizzazione del diagramma degli stati, che costituisce una rappresentazione grafica dell'evoluzione della rete. In questo grafo ogni stato è rappresentato da un nodo e ogni transizioni di stato è rappresentata da un arco.
Traduzione del diagramma degli stati nella tabella degli stati, che contiene in forma più ordinata le stesse informazioni.
Ottimizzazione della tabella degli stati. Questo passo è mirato a ridurre la complessità del funzionamento sequenziale in vista di una più economica realizzazione finale.
Passaggio dalla tabella degli stati alla tabella delle transizioni. In questa fase, si tratta di decidere il numero di variabili di stato necessarie per rappresentare gli stati presenti nella tabella, e di assegnare a ciascuno stato una configurazione di tali variabili.
Scelta dei bistabili da utilizzare e scrittura della tabella delle eccitazioni, derivata a partire dalla tabella delle transizioni e dalle tabelle delle eccitazioni tipiche dei bistabili utilizzati.
Sintesi delle funzioni combinatorie di generazione dello stato prossimo e delle uscite, effettuata utilizzando le tecniche di sintesi di reti combinatorie.
Questi passi possono essere applicati a tre categorie di reti sequenziali, caratterizzate da diverse scelte realizzative e da diverse complessità di sintesi:
Scelto il tipo di rete sequenziale è necessario decidere se si intende sintetizzare la rete sequenziale come macchina di Mealy o macchina di Moore. Nella macchina di Mealy le uscite sono funzione sia degli ingressi sia delle variabili di stato. Il diagramma degli stati viene costruito associando i valori delle uscite alle transizioni (cioè agli archi del diagramma). Nella macchina di Moore le uscite sono funzione delle sole variabili di stato. Il diagramma degli stati viene costruito associando i valori delle uscite agli stati (cioè ai nodi del diagramma).
Si noti che in base al tipo di macchina che si vuole progettare, oltre al diagramma degli stati, varia anche la tabella degli stati. Vediamo due esempi:
Come si può vedere le uscite sono funzione sia degli ingressi sia delle variabili di stato.
In questo caso le uscite sono funzione delle sole variabili di stato.
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