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Ed a funzioni militari si richiama anche la denominazione di questo nucleo di cui si componeva l'insediamento prefedericiano. Borgo infatti anteriormente al XII secolo non ha affatto il significato di sobborgo, ma quello più specifico di accampamento, campo trincerato. Accanto a questo nucleo, con funzioni tipicamente militari, si andò formando un insediamento civile che ospitava le famiglie dei militari, le officine, le taverne, il mercato ecc.. (Crema potrebbe essere parola di origine greca avente il significato di "ciò che è utile", quindi un mercato). I due nuclei pur avendo funzioni e finalità complementari, mantennero una separazione, giuridica e di fatto, destinata a permanere, in ambito di giurisdizione ecclesiastica, fino al 1580, quando la parrocchia di S. Pietro fu unita alle altre parrocchie cittadine sotto un'unica giurisdizione diocesana: quella della neocostituita diocesi di Crema. L'origine romana di Crema è anche ravvisabile dal suo tessuto urbanistico: le attuali vie Cavour e Matteotti, conosciute in città anche con il nome di Ghirlo (dal latino Gyrolus = piccola cinta muraria) separano nettamente i due comparti della città: il più antico è posto ad occidente di detto asse viario, mentre quello più recente è posto ad oriente. Nel 1082 il territorio cremasco è citato come il locu (cioè semplice insediamento): Cremae e nel 1084 la qualifica diviene castrum (castello) che resterà legata a Crema fino a quando non sarà sostituita da civitas (città). È interessante notare come nel volgere di poche anni Crema passi da una menzione senza qualifica (atto del vescovo Arnolfo) a quella di semplice insediamento non fortificato (il locus), a quella successiva e definitiva di castello (castrum). Durante il sec. XI Crema e i suoi dintorni cominciarono a distinguersi per floridezza economica, politico - amministrativa e religiosa. Lo stabilirsi dei monaci Benedettini e degli Umiliati intorno all' XI e XII sec., portò ad una trasformazione sia fondiaria sia rurale. Agli Umiliati soprattutto, si deve la tintura e la lavorazione della lana che portò in seguito, allo sviluppo dell'attività tessile, che tanta importanza ebbe fino all' '800. La sua importanza crebbe al punto da ospitare membri della famiglia bergamasca dei Ghisalbertini. Non solo si costruisce un impianto difensivo, ma si gettano le basi per creare una vivace attività politica ed amministrativa volta a costruire delle alleanze stabili e rispondenti a precisi interessi di Crema, la quale stava assumendo una notevole importanza nel quadro dei difficili equilibri dei comuni lombardi. Crema era infatti in posizione privilegiata rispetto alla viabilità terrestre, ma poteva contare anche su vie d'acqua numerose e perfettamente agibili. Le numerose risorgive che scaturiscono dalla fascia dei fontanili (e che nell'XI secolo avevano ben altra portata e non avevano subito interventi che ne alterassero direzione e funzioni), il corso del Serio (che, all'epoca, sfociava ancora nelle vicinanze di Pizzighettone), l'estesa palude del Moso ed i relativi emissari, le maggiori rogge erano altrettanti percorsi convenienti e particolarmente apprezzati da chi aveva problemi di estendere le proprie attività commerciali verso gli scali adriatici e quindi verso i ricchi mercati orientali.
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