La storia degli hackers

Un altro bizzarro personaggio che frequentava le riunioni era John Draper, meglio conosciuto come capitan uncino per aver scoperto, soffiando dentro un fischietto che veniva offerto con i fiocchi di avena, chiamati per l'appunto "capitan uncino", che le telefonate interurbane venivano misteriosamente interrotte. Questa scoperta lo portò poi a creare la famosa blue box, un congegno elettronico che gli permetteva di telefonare gratis in tutto il mondo. La fama improvvisa di questa scoperta raggiunse anche la polizia che lo colse sul fatto e lo arrestò ben due volte. Era un periodo di grossa produttività in California in quegli anni: l'obiettivo di tutti i partecipanti alle riunioni del gruppo "computer fatti in casa" era creare un nuovo computer che fosse così economico da essere accessibile a tutti. I videogiochi risultavano essere la carta vincente di molti hacker che, tuttavia, travolti dalla nuova rivoluzione del mondo dell'informatica e dagli ingenti guadagni che si prospettano nell'industria del software, tradivono l'etica che li aveva finora contraddistinti. E' in questo pur breve lasso di tempo, che copre appena un decennio, che Steve Jobs e Steve Wozniak, frequentatori del garage, danno vita a uno dei primi personal computer della storia, che in breve renderà famosa in tutto il mondo la Apple, da loro stessi fondata proprio allo scopo di rendere la tecnologia del pc disponibile per tutti. Steve Wozniak un impiegato dell' hp partecipò al gruppo fin dalla prima riunione. Nel gruppo era conosciuto per Linuxaver cercato di telefonare al Papa con un modello di blue box, e per avere una segreteria telefonica che raccontava ogni giorno una barzelletta diversa. Il "gruppo del garage" fu la fucina di centinaia di idee e di centinaia di programmi, lo stesso Felsenstein creò il primo computer portatile (l'Osborne n.1) ed il primo modem a basso prezzo chiamato propagandisticamente volksmodem. Naturalmente, come in ogni film americano, con il successo cominciarono ad arrivare anche gli investimenti e con gli investimenti le difficoltà. L'occasione della crisi del gruppo fu determinata dalla copiatura illegale di una versione ridotta del linguaggio "Basic", allora appena scritto da due adolescenti di Seattle. Fu proprio uno di loro, Bill Gates, che in una lettera pubblica, indirizzata a tutti gli hobbisti protestò con il gruppo per la diffusione illegale del programma che gli impediva di ottenere i diritti d'autore. Bill Gates è ora presidente della Microsoft, una delle maggiori produttrici di software d'america, ed il linguaggio Basic viene offerto gratuitamente da tutte le ditte che vendono computer. Ma quella occasione segnò la fine del gruppo. Il gruppo si sciolse. Capitan Uncino mentre lavorava ad una scheda per le comunicazioni che avrebbe permesso al computer Apple di essere una sofisticata elaborazione della blue box, fu arrestato per l'ennesima volta (il suo computer era stato programmato per provare automaticamente tutte le combinazioni possibili delle parole d'accesso ad altri calcolatori). L'industria nascente di programmi per personal computer con i suoi profitti rapidissimi fece dimenticare facilmente l'ideologia della distribuzione gratuita delle informazioni, molti dei membri del club "computer fatti in casa" divennero dirigenti di industria nella Silicon Valley. Lo stesso capitan uncino riuscì a vendere "easy writer", un programma di word processing da lui scritto, alla IBM e si trasferì in pianta stabile alle Hawaii. Si potrebbe pensare che il sognoRichard Stallman che ha ispirato l'attività' di tanti hackers sia oggi finito. Non è del tutto vero. Una nuova generazione di hackers si è presentata negli ultimi anni alla ribalta e non si tratta di giovani che si sono conquistati la prima pagina per essere entrati nei calcolatori di mezza California, (che pure sono sempre una manifestazione indicativa della sopravvivenza del fenomeno hackers) e non si tratta nemmeno della diffusione di centinaia di bulletin boards un fenomeno sociale tanto interessante quanto inspiegabile: la vera novità degli hackers americani oggi è rappresentata dall'apparire di una nuova ondata di programmatori che nel produrre linguaggi ne prevedono anche un infinito sviluppo, basato sulla partecipazione dell'utente. Il caposcuola di questa ultima ondata di hackers è Richard Stalmann (laurea magna cum laude ad Harvard) che dal 1971 cominciò a lavorare al laboratorio di intelligenza artificiale (A.I) del MIT. Richard ha inventato un programma di editing, l'emacs che distribuisce gratuitamente a tutti coloro che si impegnano a spedirgli indietro una copia con i miglioramenti apportati. Il programma è ormai divenuto lo standard di tutti i dipartimenti universitari di "computer science". E' in questo periodo che negli Stati Uniti e in Europa nascono i primi contrasti per la tutela dei diritti d'autore legati alla produzione di programmi per elaboratori. Cosi nel 1983 Richard Stallman fondò il progetto GNU e la Free Software Foundation, il cui scopo era produrre un sistema Unix-compatibile completamente gratuito e liberamente distribuibile. Dallo stesso spirito che animava i ragazzi del MIT, ad opera di Linus Torvald nasce il progetto Linux, per la realizzazione e diffusione di un sistema operativo, derivato da Unix, i cui sorgenti sono liberamente disponibili. I fenomeni degli anni '90 sono storia recente. L'informatica e la telematica hanno conquistato il diritto di essere riconosciute discipline autonome e sono state ufficialmente inserite nei piani di studio delle scuole. La tecnologia a basso costo ha favorito la diffusione dei computer nelle famiglie, e quindi la formazione di una cultura informatica, soprattutto tra i giovani. I personal computer collegati in rete hanno sostituito, anche nelle aziende di medie e grandi dimensioni, i vecchi sistemi di elaborazione basati su server centrale e terminali. Le reti telematiche sono una realtà, di cui Internet, negli ultimi anni, è divenuta la massima espressione. L'hacking è ormai una cultura che conta migliaia di adepti in tutto il mondo. Questo è, purtroppo, il periodo in cui i mass-media scoprono l'hacking, che viene però associato principalmente ai fenomeni di criminalità informatica, dando vita alla figura del "malicious hacker" o "dark side hacker", dedito all'assalto dei sistemi informatici e telematici allo scopo di arrecare danni o di trarne un vantaggio economico. Questi casi di criminalità informatica con l'hacking hanno poco o nulla a che fare ma ad esso, tuttavia, vengono associati per via di una convinzione ormai troppo radicata per essere combattuta.

Parte I

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La storia degli hackers in Italia























































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