Il C è un linguaggio di programmazione di alto livello con un insieme ristretto di costrutti di controllo e parole chiave (circa trenta), ma possiede un buon numero di operatori. Tra i linguaggi di alto livello è quello di più basso livello. Attenzione a non confondervi: linguaggio a basso livello non significa più facile da imparare ma, al contrario, è più difficile poiché in grado di operare anche a basso livello nel computer, con istruzioni che si fanno via via più incomprensibili. Il C e' diventato un linguaggio professionale ampiamente utilizzato perché ha appunto strutture di alto livello ma può maneggiare attivata di basso livello. Produce inoltre programmi efficienti e può essere compilato su un'ampia gamma di sistemi operativi. Il suo trampolino di lancio è stato UNIX, sistema operativo di grandissima stabilità. Il C ne ha seguito le sorti fin dall'inizio divenendo il linguaggio di programmazione preferito da studenti universitari e istituti di ricerca. Lo standard per i programmi C in origine era dato dalle caratteristiche messe a punto da Dennis Ritchie. In seguito, al fine di rendere il linguaggio piu' accettabile a livello internazionale, venne messo a punto uno standard internazionale chiamato ANSI C (American National Standards Institute). Il C non venne modificato e, nella versione ANSI attuale include un numero limitato di istruzioni, ma ogni funzione diversa dai costrutti di controllo o dalle operazioni standard è affidata a un insieme di librerie esterne. Ogni programmatore può aggiungerne di nuove rendendo la programmazione estremamente versatile e flessibile. Il linguaggio C deve il suo successo alle seguenti caratteristiche, è:
Flessibile: Sviluppo per qualsiasi tipo di problema. Non è specifico per una tipologia di applicazioni;
Portabile: Lo stesso codice può girare su più piattaforme differenti;
Sintetico: Una unica istruzione (statement) può comprendere più istruzioni elementari.
Semplice: Ci sono poche parole chiave (circa 30) ed è basato su pochi concetti (funzione, espressione, puntatore);
Efficiente: Il compilatore produce codice ottimizzato per produrre eseguibili di minori dimensioni e per essere eseguito più velocemente possibile.
Quando si parla di linguaggio C, si parla spesso di Editor e di Compilatore, ma cosa sono? L'editor è simile ad un programma di videoscrittura con il quale scrivete le linee di codice e che ha al suo interno un debugger, ovvero un sistema che ricerca gli errori eventualmente commessi all'interno del vostro listato e ve li segnala. Alcuni programmi hanno integrato sia il sistema di editing che di debugging e di compilazione. Ma è anche possibile usare strumenti diversi, ad esempio scrivere il listato con BloccoNote di Win e compilarlo con un compilatore. Tuttavia, per comodità è preferibile l'utilizzo di un sistema integrato. Il compilatore traduce le istruzioni scritte in C in linguaggio comprensibile al microprocessore, ovvero in Assembler. Il computer infatti non lavorerà con le istruzioni scritte da noi, ma con le istruzioni molto più a basso livello. Gli elaboratori elettronici infatti sono in grado di eseguire esclusivamente istruzioni codificate in modo binario, cioè con una sequenza di 1 e 0 (che rappresentano, a loro volta, la presenza o l'assenza di una tensione elettrica). E' perciò indispensabile che il sorgente del programma (cioè il file contenente il testo scritto dal programmatore in un dato linguaggio di programmazione) venga elaborato e trasformato in una sequenza di codici binari significativi per l'elaboratore. Gli strumenti generalmente utilizzati per fare questo rientrano in due categorie: interpreti e compilatori.
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